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Ecco un classico esempio del tipico sistema di distorsione delle notizie utilizzato dagli antivaccinisti e, più in generale, da tutti quei movimenti complottari accomunati dall’abitudine di spacciare come dimostrazione delle loro tesi (nella migliore delle ipotesi infondate) notizie che, ben lungi da far ciò, spesso dimostrano proprio il contrario.
In questo caso l’ineffabile gestore di autismovaccini.org spara il titolo “Portogallo: vaccino Infanrix Tetra sospeso a seguito di reazioni avverse

Se però si va leggere il post ed il comunicato linkato, quello che salta immediatamente all’occhio é che l’autorità portoghese non si sogna nemmeno di sospendere il vaccino, ma si è semplicemente limitata a sospenderne l’utilizzo di un lotto a seguito di 3 (!) reazioni avverse, consistenti in dolore e gonfiore del sito di inoculo. Del lotto specifico è stata sospesa la somministrazione e sarà sottoposto ad accertamenti.

Atendendo a que este medicamento é administrado por profissionais de saúde, as entidades que possuam este lote não o devem administrar até que seja concluída a avaliação resultante da presente situação.

Eventi come questo sono semmai un’ulteriore prova della sicurezza e della tutela della salute dei bambini sottoposti a vaccinazioni e dell’efficacia delle normative di farmacovigilanza.

La stessa situazione si verificò nell’altro caso citato, quello del presunto ritiro del vaccino esavalente in 19 paesi. Anche qui la realtà era ben diversa da quanto lascia intendere autismovaccini.org: in tutti i casi venivano ritirati precauzionalmente alcuni lotti, a seguito dei controlli-qualità della stessa azienda produttrice. Solo che l’autore sembra ignorare il significato di “precauzionale”, come dimostra quando chiede “Nessuna contaminazione degli ingredienti o del vaccino, e allora perchè lo ritirano in via precauzionale?

Uno potrebbe chiedersi quale sia il senso di scrivere articoli con riferimenti che non supportano la tesi sostenuta. L’idea che mi sono fatto io è la seguente: siccome ai complottari contestiamo sempre la mancanza di fonti che supportino le loro affermazioni, loro inseriscono fonti non pertinenti, contando sul fatto che la maggior parte dei lettori non clicchino e non verifichino se il link porta a una pagina che dica effettivamente quanto sostenuto nell’articolo. Oppure inseriscono link in lingua straniera che la maggior parte dei lettori non saranno in grado di comprendere, facendo affidamento sulle baggianate scritte dai complottari.

In sostanza il cyberfuffaro vive di 3 leggi assolute:

1. il titolo deve essere assertivo e lapidario, in modo da indurre indignazione nel lettore… la maggior parte dei lettori (e futuri condivisori) si fermeranno al titolo.

2. l’articolo deve sostenere la tesi complottista e sembrare scritto da persona competente, arricchendolo di termini tecnici, pseudoscientifici e di riferimenti a non meglio precisati “recenti studi” e “ricercatori scomodi” per la “scienza ufficiale”

3. gli eventuali link devono portare a siti collegati del circuito complottaro che riportino la stessa notizia tal quale (contando sul fatto che se tanti dicono una cazzata è più facile crederci, o per dirla con Goebbels “mentire, mentire, mentire, qualcosa resterà), oppure a siti esteri appartenenti allo stesso giro (ma in lingua straniera fanno più scena) o, se fonti ufficiali, che dicono tutt’altro (contando sul fatto che nessuno si prenda la briga di leggerli).

Insomma è buona norma, quando si ha a che fare con articoli che presentano titoli scandalistici o sensazionalistici verificare, andando a controllare tutti i link e leggendo cosa effettivamente ci stia scritto, nonchè risalendo alle fonti originali. E non dimenticate di dare un’occhiata al sito a cui venite indirizzati: roba tipo mednat, informasalus, etc. sono già molto indicativi sulla scientificità di ciò che state leggendo.

Dalle 3 leggi del cyberfuffaro ci si può difendere applicando l’unica legge del cerebrodotato:

Chi ha qualcosa di serio da dire non ha bisogno di urlarlo con titoli ad effetto.