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Ebbene si, il titolo è lapidario, e per quanto possa sembrare strano rappresenta una verità assoluta e lapalissiana. Però bisogna saper leggere e capire, perchè è diverso dal dire “Chiunque non fuma muore di cancro ai polmoni”.

Cosa voglio dire? A chi non è mai capitato di partecipare a una conversazione in cui qualcuno sosteneva, di se stesso o di altre persone, che erano stati colpiti dal cancro, o da altre patologie, pur conducendo una vita sana, non sedentaria, senza aver mai fumato, ecc. In genere queste considerazioni precedono il classico luogo comune che “allora vedi che non vuol dire? ci raccontano tanto che le sigarette fanno venire il cancro, e invece…”

Un esempio recente mi è capitato leggendo, tra i commenti a questo articolo pubblicato su Facebook, cose come le seguenti:

Ho perso affetti molto cari a causa del cancro, tra questi mia nonna con tumore al pancreas. Nessuno di loro aveva abitudini che li collocava tra i soggetti “a rischio”.. non bevevano, non fumavano, non erano obesi..tutt’altro. Quindi per l’esperienza personale deduco che si potrebbe smettere di darci indicazioni su come prevenire qualcosa che rimane un mistero anche per la scienza..il manuale non ce l’hanno neppure loro. Nella gran parte dei casi non è altro che predisposizione genetica…e che Dio ci guardi…

 

“Mia mamma nn ha mai fumato,bevuto o disordinato….solo una cosa ha fatto da sempre. ..lavorato, eppure un anno fa è morta di tumore al pancreas….c “e solo da augurarsi di nn avere mai a che fare con quei mostri…”

Purtroppo l’ignoranza che regna sempre più sovrana nella popolazione media sembra rendere estremamente complessa la comprensione del concetto di “fattore di rischio”.

Eppure non dovrebbe essere così difficile capire che, se il fumare aumenta enormemente la probabilità di ammalarsi di un certo numero di tumori, ciò non implica che il non fumare, o il non assumere nessuno dei comportamenti a rischio, ci assicuri che di tali tumori non ci ammaleremo.

Questo concetto è tanto più vero quanto più una patologia ha cause multifattoriali, ed in tale ambito il cancro è la regina delle patologie (tra l’altro la maggior parte della gente ignora che ogni giorno nel nostro corpo si formano svariate cellule tumorali, che nella stragrande maggioranza dei casi vengono immediatamente eliminate, senza dare origine ad un cancro). Il fattore di rischio allora non è altro che una condizione a cui ci esponiamo che aumenta la probabilità di una delle numerose mutazioni necessarie a “sballare” la regolazione del ciclo cellulare, producendo cellule incapaci di smettere di riprodursi, mutazioni che ogni giorno possono avvenire del tutto casualmente (perchè, ci spiace sentircelo dire, ma è sempre il caso a governare gran parte della vita).

La scienza, quando ci dice che si dovrebbe smettere di fumare, fare almeno 30 minuti di esercizio fisico ogni giorno, seguire una alimentazione equilibrata (che non significa diventare vegetariani o vegani), e via discorrendo, non ci sta nè prendendo in giro, nè garantendo nulla: sta solo affermando che, statisticamente (perchè la medicina è basata sulla statistica) seguire tali indicazioni riduce le probabilità di ammalarci.

Verremmo presi in giro da scienziati e medici se il titolo dell’articolo del Corriere fosse stato “Pancreas: il più letale dei tumori si può (sempre) prevenire”. Se poi uno vuole prendere come scusa per continuare a fumare il fatto che qualcuno è morto di cancro ai polmoni senza aver mai fumato una sigaretta e dopo aver vissuto sempre nel Parco del Gran Paradiso, faccia pure, ma non si giustifichi sostenendo che scienziati e medici lo vogliano forzatamente far smettere fraudolentemente per non meglio precisati interessi.